Opere vol. 4: Freud e la psicoanalisi (Italian Edition) by Carl Gustav Jung

Opere vol. 4: Freud e la psicoanalisi (Italian Edition) by Carl Gustav Jung

autore:Carl Gustav Jung [Jung, Carl Gustav]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bollati Boringhieri
pubblicato: 2015-12-30T05:00:00+00:00


Von der Gewalt, die alle Wesen bindet,

Befreit der Mensch sich, der sich überwindet.91

Il nevrotico deve dimostrare che può vivere razionalmente come un individuo normale. Anzi, deve poter fare ancora di più di un individuo normale: deve rinunciare a una grossa porzione d’infantilismo, cosa che nessuno pretende dall’individuo normale.

Spesso i pazienti cercano di convincersi, per vie avventurose, che è possibile continuare a esistere in modo infantile. Sarebbe un grosso errore se il medico impedisse loro di farlo. Ci sono esperienze che possono solo essere fatte, mai sostituite dalla ragione. Simili esperienze hanno spesso un valore incalcolabile per i pazienti.

In nessun’altra fase dell’analisi ha tanta importanza il fatto che il medico sia stato a sua volta analizzato. Se il medico ha ancora in sé un tipo di desiderio infantile inconscio a lui stesso, non sarà mai in grado di aprire gli occhi ai suoi pazienti su questo punto. È anche a tutti noto che, collateralmente alla ricerca analitica e molto al di là di essa, i pazienti intelligenti leggono nell’anima del loro medico, per cercarvi la conferma della formula salvatrice, о il contrario. È del tutto impossibile — anche con l’analisi più sottile — impedire che il paziente scopra istintivamente il modo proprio al suo medico nell’affrontare i problemi dell’esistenza. Contro ciò niente serve, perché la personalità insegna più di grossi volumi pieni di saggezza. Non servono i veli disparati nei quali l’analista può avvolgersi per nascondere la sua personalità; presto о tardi incontrerà il paziente che lo costringerà a scoprire le carte. Un analista che prende davvero sul serio la sua professione si vede di fronte alla necessità inesorabile di attuare anche in sé stesso i princìpi della psicoanalisi. Egli sarà sorpreso nel vedere quante difficoltà apparentemente tecniche dell’analisi scompaiono in questo modo. Non parlo qui, beninteso, dello stadio iniziale dell’analisi, che si potrebbe chiamare stadio della scoperta dei complessi, ma dell’ultimo stadio, straordinariamente irto di difficoltà, in cui entra in gioco la cosiddetta “risoluzione della traslazione”.

Ho notato spesso che i principianti considerano la traslazione come un fenomeno completamente abnorme, che va “combattuto”. Niente è più falso di questa concezione. Nella traslazione abbiamo dapprima solo una falsificazione, una caricatura sessualizzata del legame sociale che tiene insieme la società umana e che produce anche gli stretti legami esistenti tra persone affini. Questo legame è uno dei fattori sociali più validi che si possano immaginare, e sarebbe un crudele errore respingere in toto questo tentativo sociale del paziente. Questa tendenza va solo purificata dalle componenti regressive, dal sessualismo infantile. Allora il fenomeno della traslazione diventa il più immediato strumento di adattamento.

L’unico grande pericolo è che le pretese infantili non riconosciute del medico s’identifichino con le pretese altrettanto infantili del paziente. A questo pericolo il medico sfugge solo sottoponendosi a una rigorosa analisi condotta da un altro. Egli impara anche a comprendere che cosa significhi veramente l’analisi, e come ci si senta quando la si vive nella propria anima. Ogni persona avveduta capirà subito quanto ciò sia utile anche al suo paziente. Vi sono medici che credono di riuscirci con l’autoanalisi.



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